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Il nostro viaggio con Filippo, mamma Ilaria e papà Riccardo

L’arrivo di Filippo è stato inaspettato, ma immensamente amato.
Durante la gravidanza ci siamo ritrovati sommersi da informazioni, indicazioni, consigli… eppure, ogni volta restavo stupita da quanto la società ci avesse “insegnato” cose che in realtà non risuonavano affatto con ciò che sentivamo dentro.

Riccardo, una sera, mi parlò della casa nascita.
Ricordo di avergli confessato la mia ansia all’idea dell’ospedale, di non voler sentirmi una malata in un momento di connessione così naturale. Lui, con tutta la calma di cui è capace, mi rispose che esistevano altre possibilità. E io, ancora non lo sapevo, ma proprio in quell’istante avevamo già deciso cosa avremmo preteso per noi. Ignara di quella realtà, iniziai a informarmi… e scoprii un mondo meraviglioso. Per la prima volta mi sentii davvero serena, perché capii che era esattamente ciò che desideravo: un ambiente intimo e accogliente, circondata da persone di fiducia che conoscevo e che mi rispettavano profondamente.

Ripensandoci ora, sorrido. Quando entrammo per la prima volta in casa nascita, non sapevamo davvero cosa aspettarci… ci travolse un’energia intensa, fatta di amore e serenità, così pura da essere quasi indescrivibile. L’unica certezza che avevamo uscendo da lì era che il nostro piccolo sarebbe nato proprio lì. Nella mia testa risuonava forte un pensiero: “Il mio parto avverrà qui. E sarà bellissimo.”

Ogni volta che qualcuno mi chiede del mio percorso, rispondo sempre: “Mi hanno coccolata.” Non c’è descrizione più accurata. Giulia, la nostra levatrice, si preoccupava di tutto: che fossimo informati, sereni, in pace. Perché basta essere consapevoli… e il resto accade, semplicemente.

Ho frequentato la casa nascita tante volte. Ho partecipato agli incontri, abbiamo seguito il corso preparto tra quelle mura che sarebbero poi state testimoni del nostro incontro. E ogni volta mi sentivo sempre più a casa. Ancora oggi, quando la guardo, sussurro a Filippo: “Qui è dove la tua mamma ha imparato ad accoglierti.”

E poi, è arrivato il giorno.

Alle 4:30 del mattino, le acque si sono rotte. Riccardo sarebbe dovuto andare al lavoro alle 7, così l’ho lasciato riposare, consapevole che doveva tenere molte energie per me, mentre, con dolcezza, sentivo ogni piccolo movimento di Filippo accompagnato dal fluire dell’acqua. La mia gatta, silenziosa, ha vegliato su di me mentre riposavo, emozionata all’idea della magia che da lì a poco sarebbe accaduto tutto.

Al mattino ho avvisato Giulia. È arrivata con la sua presenza dolce e delicata, ma salda come uno scoglio a cui potersi aggrappare. Da quell’istante tutto è iniziato davvero.Alle 14 sono arrivate le prime contrazioni. Alle 16, su consiglio di Giulia, ho fatto un bagno caldo… e il travaglio ha preso il volo.

Alle 19 siamo arrivati in casa nascita. Lì ci aspettava Laura, la nostra seconda levatrice. Sarebbe stata con noi durante la nostra prima notte da genitori, e affidarci a lei è stato naturale. Perché quella era casa, davvero. E quando c’è amore, tutto è più semplice, più naturale, più magico.

Una volta riempita la vasca e messa dentro mi sono lasciata andare. Tutto ciò che avevo immaginato, tutto quello per cui mi ero preparata… era lì, ma amplificato, più grande, più potente. Era come se quella conoscenza fosse sempre esistita dentro di me, come se il mio corpo sapesse già cosa fare da sempre.

Sapevo di essere al sicuro. Sapevo che sarei stata rispettata, che i miei desideri sarebbero stati onorati. Tutto era perfetto: la luce, le voci, le anime meravigliose che mi circondavano.

Alle 21:45, Filippo è arrivato, e l’ho accolto tra le mie braccia.

Ha emesso il suo primo pianto mentre lo stringevo, e io ho lasciato che le lacrime di commozione scorressero senza alcun limite.
Quella connessione, che avevo sentito per mesi, ora aveva un volto. Finalmente potevo stringere quell’anima… senza mai più separarmene.

In quel momento, il tempo si è fermato. Tutto è iniziato, eppure tutto è sembrato sospeso in un istante eterno.

Restare con le persone che desideravo, sentirmi protetta, sapere che potevo semplicemente essere, senza interferenze, senza paura… mi ha permesso di riprendermi, di respirare dopo la fatica. Tutto è stato così delicato, così rispettoso, così pieno d’amore.

Non avrei potuto desiderare di meglio. Sono certa che Filippo è nato con cura.

Sono grata per ogni istante di questo viaggio.
Sono grata a ogni grande donna presente nelle nostre vite, perché hanno contribuito a tutto questo.
Spesso dico che mi reputo una privilegiata, perché sono circondata da anime meravigliose che custodisco con premura e affetto, così come loro fanno con me.
Auguro a ogni donna di poter vivere un parto così: pieno di consapevolezza, connessione, magia, pace e potenza. Perché è possibile.

aprile 2025

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